Il presidente dell’Associazione veneziana dei titolari di Farmacia Andrea Bellon conferma la disponibilità per superare i disagi segnalati dai pazienti del nosocomio sandonatese (ma in generale di tutta la provincia)

CAOS FARMACI OSPEDALE SAN DONÀ, FEDERFARMA VENEZIA: “FARMACIE PRIMO PRESIDIO PER GLI UTENTI. DIALOGO APERTO CON ASL E REGIONE”

“Il rapporto con l’Asl 4 è costruttivo, possiamo affrontare le difficoltà tecniche e organizzative per garantire il miglior servizio a tutti gli utenti”. E lancia un appello alla Regione Veneto

 

(Venezia – 05.05.2018)

“Confidiamo che il caos legato alla distribuzione di farmaci all’ospedale di San Donà di Piave rimanga un caso isolato, legato a difficoltà tecniche come ha specificato la direzione generale dell’ASL 4, ma il nodo della necessità di un servizio vicino al cittadino/utente è fondamentale. In questo senso la Distribuzione per conto (DPC) è il sistema migliore per rendere efficiente l’erogazione dei presidi farmaceutici e sanitari, evitando agli utenti inutili spostamenti, al Servizio Sanitario inutili dispersioni di energie e ai farmacisti di poter assicurare ai propri clienti il farmaco corretto nel momento giusto”. Dopo le denunce pubbliche dei disagi avvenuti all’ospedale sandonatese, il presidente dell’Associazione veneziana titolari di Farmacia Andrea Bellon conferma la necessità di una stretta collaborazione tra ASL e farmacie per avvicinare il servizio sanitario agli utenti e per evitare i disagi.

“Noi ripetiamo da anni lo stesso concetto – rimarca Bellon – Quanto più la rete delle farmacie viene vista come una risorsa importante per il sistema sanitario, tanto più si possono offrire servizi a misura di cittadino”. In sostanza, la distribuzione per conto prevede che il Sistema Sanitario – attraverso l’Asl di riferimento – acquisti direttamente i farmaci per patologie croniche (ottenendo prezzi molto ridotti) e li distribuisca ai pazienti attraverso la rete capillare delle farmacie, destinando ad ogni utente il presidio migliore al quale può avere accesso per la sua malattia. “Con l’applicazione a questo sistema delle automatizzazioni telematiche oggi disponibili – evidenzia Bellon – è possibile monitorare l’effettivo fabbisogno, evitare inutili accaparramenti di scorte. E in generale migliorare la qualità della vita di pazienti che, come nel caso di patologie croniche o rischiose per la vita, hanno già abbastanza problemi e non hanno bisogno di far diventare il farmaco un problema”.

Come ha evidenziato il Codacons Veneto, la ricerca curata da SWG “La società debole nel territorio”, promossa lo scorso anno proprio da Federfarma Venezia, metteva in evidenza come i pazienti preferissero il servizio offerto dalle farmacie territoriali, soprattutto per la facilità di interazione con il farmacista. “La ricerca SWG metteva in evidenza i nodi critici nel rapporto con la società debole – afferma Bellon – Servono politiche attive per sostenere le fasce
più deboli nelle comunità locali e le istituzioni confermano l’attenzione sull’urgenza di avvicinare le azioni di salute ai cittadini. In questo processo la farmacia è in prima linea per prossimità all’utente e capillarità sul territorio”.

È paradossale peraltro constatare come le buone pratiche in altre regioni siano state sperimentate anni fa nel Veneziano. “Ora in altre regioni sono andati avanti, hanno applicato procedimenti efficienti e i risultati sono molto buoni – sottolinea Bellon – Il Veneto, che ha partorito l’idea, è invece troppo spesso inchiodato alla visione della distribuzione diretta nelle farmacie ospedaliere”.
Bellon lancia dunque un appello alla Regione Veneto e tende la mano alle ASL. “Con la Regione stiamo dialogando per adottare un processo di distribuzione dei medicinali e dei presidi sanitari che consenta di superare le lungaggini burocratiche, le incongruenze nel rimborso dei farmaci e la centralizzazione ospedaliera dei sistemi. È necessario però che si giochi in squadra e alla Regione chiediamo di mettere al centro le esigenze dell’utente/paziente. Per noi professionisti, la scelta di aderire al patto con le ASL deriva dalla considerazione del bene-salute come valore assoluto. Per questo la distribuzione del farmaco prescinde da ogni valenza economica e diventa un servizio senza costi per la collettività. All’ASL 4 del Veneto Orientale e a tutte le ASL del Veneto la nostra associazione continua a tendere una mano per operare in sinergia”.